Quando:
2 febbraio 2019 ore 18:30
Dove:
CUBO Condividere Cultura - Piazza Vieira de Mello 3, Bologna
Relatori:
Ariane Koek, Alfredo Cramerotti e Ugo La Pietra
Moderatori:
Marco Mancuso e Ilaria Bignotti
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a questo link
UN’ENERGIA INVISIBILE
Immersioni e Fenomeni dell'arte contemporanea Nell'ambito del progetto "FANTOMOLOGIA. Dal micro al macro ai fenomeni del reale" curato da Marco Mancuso, Daniela Tozzi e Ilaria Bignotti per gli spazi di CUBO a Bologna in occasione di ArteFiera 2019, il talk "Una energia invisibile. Immersioni e fenomeni dell'arte contemporanea" indaga l’ambiente fenomenologico che ci circonda, il layer invisibile che si sovrappone al reale e il rapporto tra tecnologia-ambiente-percezione. Moderato da Marco Mancuso e Ilaria Bignotti, il panel ospita esperti, curatori e artisti che indagano queste tematiche in termini di produzione artistica, processi curatoriali e potenzialità di mercato e di collezionismo come Ariane Koek, Alfredo Cramerotti e Ugo La Pietra e si colloca come ulteriore capitolo del progetto curatoriale FANTOMOLOGIA, oltre l'installazione The Nemesis Machine di Stanza, la performance Force Field di Evelina Domnitch e Dmitri Gelfand. L’ambiente che ci circonda e in cui siamo immersi è innervato da complessi fenomeni fisici, chimici, ottici ed elettromagnetici che ne determinano le forme, i colori, i suoni e le strutture così come le percepiamo. Da secoli artisti provenienti da ambiti disciplinari molto diversi, dalle arti visive, alla musica, all’architettura, si interessano al dialogo possibile tra essere umano e spazio circostante, suggerendo di superare l’idea di arte come rappresentazione in favore di un’esperienza multisensoriale capace di svelare il livello invisibile che si sovrappone al reale. Grazie ai progressi compiuti dalla tecnologia e dalla scienza negli ultimi anni, l’arte e il design contemporaneo lavorano nel solco di questa tradizione per creare non tanto (e non solo) oggetti di seduzione estetica, quanto una serie di esperienze che invitano l’essere umano a oltrepassare i limiti della percezione ordinaria e a esplorare nuovi territori al di là del reale conosciuto, per aumentare la propria consapevolezza e sensibilità nei confronti dell’altro attorno a sé. Una miriade di fenomeni vibranti, di solito oltre la portata dell’osservatore, vengono resi tangibili attraverso processi creativi, soluzioni allestitive e atti performativi che richiedono una ridefinizione costante di metodi e procedure. I quali, a loro volta definiscono i confini di una ricerca - partendo da esperienze storicizzate sin dall’inizio del Novecento in ambito filosofico prima e artistico poi, per una differente modalità di relazione dell’essere umano con la realtà circostante percepita nella forza e nella bellezza del suo insieme - che negli ultimi anni ha portato da un lato a una rinnovata presa di coscienza dell’universo naturale con il quale l’uomo è costretto a confrontarsi per la sua stessa sopravvivenza, dall’altro all’esplorazione di mondi espansi, virtuali, aumentati, tecnologici che hanno imposto nuovi modelli di comprensione del concetto di realtà e dialogo con il fenomeno percepito.
Immersioni e Fenomeni dell'arte contemporanea Nell'ambito del progetto "FANTOMOLOGIA. Dal micro al macro ai fenomeni del reale" curato da Marco Mancuso, Daniela Tozzi e Ilaria Bignotti per gli spazi di CUBO a Bologna in occasione di ArteFiera 2019, il talk "Una energia invisibile. Immersioni e fenomeni dell'arte contemporanea" indaga l’ambiente fenomenologico che ci circonda, il layer invisibile che si sovrappone al reale e il rapporto tra tecnologia-ambiente-percezione. Moderato da Marco Mancuso e Ilaria Bignotti, il panel ospita esperti, curatori e artisti che indagano queste tematiche in termini di produzione artistica, processi curatoriali e potenzialità di mercato e di collezionismo come Ariane Koek, Alfredo Cramerotti e Ugo La Pietra e si colloca come ulteriore capitolo del progetto curatoriale FANTOMOLOGIA, oltre l'installazione The Nemesis Machine di Stanza, la performance Force Field di Evelina Domnitch e Dmitri Gelfand. L’ambiente che ci circonda e in cui siamo immersi è innervato da complessi fenomeni fisici, chimici, ottici ed elettromagnetici che ne determinano le forme, i colori, i suoni e le strutture così come le percepiamo. Da secoli artisti provenienti da ambiti disciplinari molto diversi, dalle arti visive, alla musica, all’architettura, si interessano al dialogo possibile tra essere umano e spazio circostante, suggerendo di superare l’idea di arte come rappresentazione in favore di un’esperienza multisensoriale capace di svelare il livello invisibile che si sovrappone al reale. Grazie ai progressi compiuti dalla tecnologia e dalla scienza negli ultimi anni, l’arte e il design contemporaneo lavorano nel solco di questa tradizione per creare non tanto (e non solo) oggetti di seduzione estetica, quanto una serie di esperienze che invitano l’essere umano a oltrepassare i limiti della percezione ordinaria e a esplorare nuovi territori al di là del reale conosciuto, per aumentare la propria consapevolezza e sensibilità nei confronti dell’altro attorno a sé. Una miriade di fenomeni vibranti, di solito oltre la portata dell’osservatore, vengono resi tangibili attraverso processi creativi, soluzioni allestitive e atti performativi che richiedono una ridefinizione costante di metodi e procedure. I quali, a loro volta definiscono i confini di una ricerca - partendo da esperienze storicizzate sin dall’inizio del Novecento in ambito filosofico prima e artistico poi, per una differente modalità di relazione dell’essere umano con la realtà circostante percepita nella forza e nella bellezza del suo insieme - che negli ultimi anni ha portato da un lato a una rinnovata presa di coscienza dell’universo naturale con il quale l’uomo è costretto a confrontarsi per la sua stessa sopravvivenza, dall’altro all’esplorazione di mondi espansi, virtuali, aumentati, tecnologici che hanno imposto nuovi modelli di comprensione del concetto di realtà e dialogo con il fenomeno percepito.