A cura di:
Domenico Russo
In collaborazione con:
La Foresta
Periodo:
03/06/2021 – 31/07/2021
Sede:
Adiacenze, vicolo Spirito Santo 1/B, Bologna
Orari:dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20
Domenico Russo
In collaborazione con:
La Foresta
Periodo:
03/06/2021 – 31/07/2021
Sede:
Adiacenze, vicolo Spirito Santo 1/B, Bologna
Orari:dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20
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L'evento si terrà nel totale rispetto delle norme anti-covid e per questo è richiesta la prenotazione scrivendo a info@adiacenze.it
Dopo diversi mesi di chiusura, Adiacenze, in collaborazione con La Foresta, torna ad aprire le proprie porte ospitando per una residenza artistica Silvia Argiolas, con il progetto “Promiscuità e Compassione” a cura di Domenico Russo.
TREAT A COMPLETE STRANGER / AS A LOVER, HUG THEM / AS GOOD FRIENDS, AS THEY ARE / OR AS 10 YEARS AGO YOU MIGHT HAVE HAD / FABULOUS SEX / WITH ABSOLUTE ABANDON / WITH THE SAME STRANGER. / NOW LIFE IS RAVAGED / AND WE OFFER LOVE FROM THE SAME ROOT OF BOUNDLESS / COMPASSION
È da questa poesia di John Giorno che prende avvio il progetto espositivo che Silvia Argiolas presenterà ad Adiacenze, frutto di un lavoro svolto negli ultimi mesi nel suo studio di Milano e che terminerà durante la residenza artistica all’interno degli spazi di Adiacenze che avrà luogo tra fine maggio e giugno 2021.
Come le opere di John Giorno ribaltano ogni tipo di convenzione sociale aprendo lo sguardo all’interiorità, all’essenzialità dell’uomo, allo stesso modo procede la Argiolas nella creazione delle proprie opere per questa mostra.
Quello che costruisce e costruirà in residenza, sarà un percorso dall’esteriore verso l’interiore, con lo scopo di mettere a nudo le viscere dei soggetti presentati e i sentimenti che ne scaturiscono.
Dividendo in due lo spazio, nella prima stanza l’artista propone le proprie opere su tela e carta. Sono donne, oggetti e animali che rimandano al mondo femminile, esseri onirici, grotteschi e sensuali che sprigionano attraverso una potenza e ferocia inaudite la loro più sincera e perturbante verità.
Il gesto da compiere da spettatori di questo percorso guidato dall’artista è l’immedesimazione scevra da ogni giudizio morale e preconcetto. Quello che ci viene richiesto è di entrare in contatto con le opere avvicinandosi al loro mondo con compassione, intesa nella sua accezione Buddista Tibetana, proprio come faceva John Giorno all’interno dei suoi lavori, quindi in maniera empatica. Con queste premesse, scendendo nel seminterrato, le raffigurazioni e il mondo prima presentato su carta e tela divengono tridimensionali avvolgendoci completamente in questa nuova realtà interiore. Ciò che prima abbiamo visto nell’esteriorità, nel divenire tridimensionale perde la propria pelle, si scarnifica e ci appare nella propria cruda autenticità. Sono paradossi: le maschere che solitamente rappresentano la finzione, qui ritraggono i sentimenti più intimi di noi stessi, il nostro mondo inconscio, il mondo obiettivo.
Come dice Domenico Russo nel testo critico del progetto: “Con questi volti, grotteschi, animaleschi, barbari invasori di un confine personale, l’artista fa in modo che accada la sparizione. Un atto preciso di sottrazione, probabilmente di perdita, di eliminazione di superficie, di vera e propria scarnificazione, che non indica una sconfitta e dispone un catalogo eterogeneo di possibili Io da conoscere.” Durante la residenza artistica, sarà possibile visitare la mostra “Promiscuità e Compassione” su prenotazione dal 3 giugno scrivendo a info@adiacenze.it.
Quello che costruisce e costruirà in residenza, sarà un percorso dall’esteriore verso l’interiore, con lo scopo di mettere a nudo le viscere dei soggetti presentati e i sentimenti che ne scaturiscono.
Dividendo in due lo spazio, nella prima stanza l’artista propone le proprie opere su tela e carta. Sono donne, oggetti e animali che rimandano al mondo femminile, esseri onirici, grotteschi e sensuali che sprigionano attraverso una potenza e ferocia inaudite la loro più sincera e perturbante verità.
Il gesto da compiere da spettatori di questo percorso guidato dall’artista è l’immedesimazione scevra da ogni giudizio morale e preconcetto. Quello che ci viene richiesto è di entrare in contatto con le opere avvicinandosi al loro mondo con compassione, intesa nella sua accezione Buddista Tibetana, proprio come faceva John Giorno all’interno dei suoi lavori, quindi in maniera empatica. Con queste premesse, scendendo nel seminterrato, le raffigurazioni e il mondo prima presentato su carta e tela divengono tridimensionali avvolgendoci completamente in questa nuova realtà interiore. Ciò che prima abbiamo visto nell’esteriorità, nel divenire tridimensionale perde la propria pelle, si scarnifica e ci appare nella propria cruda autenticità. Sono paradossi: le maschere che solitamente rappresentano la finzione, qui ritraggono i sentimenti più intimi di noi stessi, il nostro mondo inconscio, il mondo obiettivo.
Come dice Domenico Russo nel testo critico del progetto: “Con questi volti, grotteschi, animaleschi, barbari invasori di un confine personale, l’artista fa in modo che accada la sparizione. Un atto preciso di sottrazione, probabilmente di perdita, di eliminazione di superficie, di vera e propria scarnificazione, che non indica una sconfitta e dispone un catalogo eterogeneo di possibili Io da conoscere.” Durante la residenza artistica, sarà possibile visitare la mostra “Promiscuità e Compassione” su prenotazione dal 3 giugno scrivendo a info@adiacenze.it.