Nel 1980 Lucy Lippard definisce l’arte femminista come un “sistema di valori, strategia rivoluzionaria e stile di vita” piuttosto che un movimento o una singola prospettiva. Oggigiorno è ancora più evidente che l’arte femminista, come anche il femminismo stesso, è plurale e complessa e si sviluppa attraverso varie forme e pratiche. Arte e femminismi è un laboratorio dedicato alle idee, pratiche e movimenti femministi e alle immagini e immaginari che li accompagnano. L’idea del workshop è quella di esplorare insieme i meccanismi e pratiche di rappresentazione legati ai femminismi globali, a partire dalle esperienze artistiche e dai prodotti della cultura visiva prevalentemente del XXI secolo.
>>> METODOLOGIA E OBIETTIVI DEL WORKSHOP
I temi del workshop verranno affrontati in maniera interdisciplinare, tramite l’analisi di immagini provenienti da high e low culture, dall’ambito delle arti visive, del cinema e visual culture.
L’obiettivo del laboratorio teorico-pratico è di creare una consapevolezza della complessità e pluralità delle realtà femministe, esplorando alcune esperienze storiche tra cui il femminismo italiano degli anni Settanta per arrivare alle idee e pratiche del femminismo queer, del femminismo nero, del femminismo decoloniale, dell’ecofemminismo, del transfemminismo e affrontare in chiave critica alcuni immaginari e idee prodotte dal femminismo mainstream e liberale.
Nel corso del workshop esploreremo insieme le immagini a partire da concetti e teorie appartenenti agli ambiti tra cui visual studies, cultural studies, media studies, gender studies e queer studies.
I/le partecipanti del workshop riceveranno delle brevi letture di approfondimento per ogni incontro in modo tale da poter contribuire in maniera attiva alla discussione. L’idea del laboratorio è quella di costruire insieme una cartografia incompleta, una mappa frammentata di idee, concetti e immaginari femministi.
>>> A CHI È RIVOLTO
Il workshop è aperto a tutte e tutti, a partecipanti con qualsiasi background e livello di competenze. È adatto per le persone interessate a esplorare diversi temi e ambiti tra cui la storia dell’arte, la cultura visuale, il potere delle immagini, le politiche di rappresentazione, la storia dei femminismi.
>>> METODO E PROGRAMMA
Il workshop si sviluppa in 7 incontri per un totale di 14 ore, ogni martedì dal 7 dicembre (esclusi festivi e vacanze natalizie) dalle ore 18:30 alle ore 20:30.
>>> BIO ANNA GORCHAKOVSKAYA
Anna Gorchakovskaya è una storica dell’arte, ricercatrice e curatrice indipendente di base a Roma. Si è laureata in Arti Visive all’Università degli Studi di Bologna (2016) e ha completato un Master in Studi e Politiche di Genere all’Università Roma Tre (2019). Nel 2015 svolge un internship alla collezione Peggy Guggenheim, dove in seguito lavora in qualità di Assistant Events Coordinator nel 2016. Dal 2016 collabora con Adiacenze, spazio curatoriale di ricerca e sperimentazione artistica con sede a Bologna, dove cura il legame tra Adiacenze e realtà esterne e si occupa della progettazione e della promozione degli artisti e dei progetti dello spazio curatoriale. Dal 2017 scrive per Digicult, una piattaforma internazionale dedicata all’impatto della scienza e nuove tecnologie sull’arte e cultura contemporanea. Nel 2018 collabora con la rivista d’arte contemporanea Exibart in qualità di ricercatrice e traduttrice. Dal 2018 collabora con Trinity College Rome Campus dove in qualità di visiting lecturer svolge le lezioni di storia dell’arte e visual studies e organizza le visite nei luoghi dell’arte contemporanea. Dal 2018 collabora con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: nel 2018 partecipa all’organizzazione del festival Women Out of Joint; nel 2019 viene selezionata da la Galleria Nazionale per uno scambio curatoriale con la Fundación "la Caixa"; nel 2020 è coinvolta nella progettazione della call Taci. Anzi, Parla e coordina alcuni progetti editoriali della Galleria; nel 2020 e 2021 è coinvolta, in qualità di ricercatrice, nella progettazione della mostra Io dico Io e del progetto Women Up; nel 2021 cura la mostra Out of focus e lavora su una serie di progetti curatoriali e editoriali della Galleria. Da settembre 2020 collabora con MAXXI in qualità di Curatorial Assistant per la mostra Bigger Than Myself: Heroic Voices from Ex Yugoslavia. La sua ricerca è focalizzata principalmente sulla cultura visiva e sul legame tra arte, genere e nuove tecnologie, con particolare attenzione alle forme di autorappresentazione nell’arte e cultura contemporanea.