UNEXPECTED FOLDING, la mostra personale di Pierluigi Slis a Villa Brandolini


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Date:

11 aprile – 11 maggio 2025

Evento di restituzione:

3 maggio 2025

Luogo:

Villa Brandolini, Pieve di Soligo (TV)

Indirizzo:

Piazza Liberta', 7, Pieve di Soligo (TV)

Artista:

Pierluigi Slis

A cura di:

Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi

Organizzazione: Pro Loco Revine Lago, Piattaforma Lago
Con il contributo di: Comune di Pieve di Soligo
Con il patrocinio di: Comune di Revine Lago
Partner: Miti, Evologica, Xera

Contatti per la stampa:
CASADOROFUNGHER Comunicazione
Elena Casadoro Kopp
m +39 334 8602488
elena@casadorofungher.com
Laura Cocciolillo
m +39 3737234651 press@casadorofungher.com
www.casadorofungher.com

Chi volesse quindi essere parte attiva del progetto e contribuire alla creazione delle opere può prenotare una visita iscrivendosi al seguente link o chiamare i seguenti numeri: 347 573 7970 oppure 320 368 1519.

Scarica il press kit qui
Dall’11 aprile all’11 maggio 2025, le tredici sale di Villa Brandolini, a Pieve di Soligo (Treviso) ospiteranno UNEXPECTED FOLDING, mostra personale di Pierluigi Slis, a cura di Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi di Adiacenze, associazione culturale e spazio curatoriale dedicato alla sperimentazione dell'arte contemporanea con sede a Bologna. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Pro Loco Revine Lago e Piattaforma Lago, il contributo del Comune di Pieve di Soligo e il patrocinio del Comune di Revine Lago, e grazie al sostegno delle aziende Miti, Evologica e Xera.

Più che una semplice esposizione, UNEXPECTED FOLDING è un progetto esperienziale, un work in progress in costante evoluzione, in cui le opere prenderanno forma dall’interazione tra artista, spazio e pubblico.

Sin dal primo giorno, infatti, i visitatori non saranno semplici spettatori, ma parte attiva del processo artistico. L'artista trasferirà il suo studio all’interno della mostra e si metterà al lavoro: le opere verranno realizzate nel periodo di apertura e la mostra si costruirà nel tempo, attraverso la relazione diretta tra chi crea, chi osserva e chi partecipa. Le tredici installazioni inedite che si intrecciano con oggetti e gesti del fare quotidiano, si propongono come catalizzatori di connessioni: non entità finite, ma dispositivi aperti, pronti a trasformarsi attraverso l’incontro.

Il momento culminante di questo processo aperto sarà l’evento di restituzione sabato 3 maggio, un’occasione pubblica per condividere le trasformazioni avvenute nel corso della mostra e riflettere insieme su ciò che si è creato, vissuto e immaginato.

IL PROGETTO
Il progetto ruota attorno ai temi centrali del fare e delle relazioni, con l’arte intesa non tanto come prodotto finito, ma come processo condiviso. Ogni gesto creativo – anche il più semplice – viene valorizzato da Pierluigi Slis come occasione di dialogo, momento di ascolto, possibilità di trasformazione. La mostra diventa così un ambiente dinamico, uno spazio di attenzione reciproca, dove anche i visitatori possono lasciare la propria traccia.

Il titolo stesso, UNEXPECTED FOLDING, evoca la tecnica delle piegature strutturali utilizzata nell’architettura e nel design, ma richiama anche le “pieghe inaspettate” che possono prendere le relazioni umane. Come superfici che si modellano nell’incontro con l’altro, anche l’opera d’arte – nelle mani di Slis – si fa “enzima di relazione”, aprendo nuove prospettive su ciò che l’arte può essere e fare. L'artista, infatti, non si limita a produrre oggetti, ma costruisce occasioni per generare dialoghi che possano lasciare tracce nel vissuto dello spettatore. In questo senso, ogni opera in mostra è un frammento di un tempo condiviso, un appunto visivo di una connessione umana che si è creata, e che continuerà a esistere nella memoria e nell’esperienza di chi la osserva.

PIERLUIGI SLIS
Pierluigi Slis (Wuppertal, 1974) vive e lavora a Revine Lago. La sua ricerca artistica indaga i processi psicologici e sociali che attraversano l’esperienza umana, tramite pittura, video, installazioni e azioni collettive. Le sue opere, spesso effimere e site-specific, rifiutano formalismi ed estetismi per evocare risonanze emotive e risvegliare consapevolezza individuale. Ha esposto in importanti sedi in Italia e all’estero, tra cui il Parlamento Europeo di Bruxelles, la 54. Biennale di Venezia (Padiglione Arabo-Siriano), New York University, la Bienes Center for the Arts di Miami, la Fabbrica del Vapore di Milano, Palazzo Sarcinelli a Conegliano, il Museo Archeologico di Portogruaro, il Museo del Cenedese a Vittorio Veneto e la Christine Frechard Gallery di Pittsburgh. Tra i lavori recenti: Terre Fragili, Behind the Land, Joy, Daddy Shake. La sua pratica dialoga con lo spazio, la memoria e l’identità collettiva.