Il corso tenuto da Lorenzo Ghelardini si propone come uno strumento di indagine delle varie correnti e degli sviluppi dell’arte contemporanea occidentale a partire dalle prime esperienze di rottura del XIX secolo fino allo scadere del XX.
È rivolto principalmente a “non addetti ai lavori”, a persone curiose e sensibili al mondo delle arti visive, ma anche a professionisti del settore culturale o artisti interessati a incrementare il bagaglio di conoscenze storiche.
>>> A CHI È RIVOLTO
Il workshop è aperto a partecipanti con qualsiasi background di vita.
Le lezioni sono rivolte ai “non addetti ai lavori”, ai curiosi, agli amanti dell’arte, a chi vorrebbe saperne un po’ di più del nostro contemporaneo, a chi ha studiato discipline umanistiche e vorrebbe approfondire l’arte contemporanea, a chi fa parte di questo mondo ma vorrebbe incrementare il bagaglio di conoscenze o ripassare ciò che ha già studiato in passato ma anche a chi ha studiato tutt’altro e a chi invece non ha studiato nulla.
>>> OBIETTIVI DEL WORKSHOP
L’obiettivo è quello di far conoscere, attraverso analisi storiche e metodologie interpretative, i processi di sviluppo dell’arte contemporanea partendo da quelli che sono identificabili come gli esordi di un nuovo approccio, da quando mutano, come mai prima, i temi, le tecniche e i fruitori, da quando cioè l’arte si libera di convenzioni ritenute ormai obsolete per percorrere la strada di una sperimentazione radicale.
Si vuole, infine, accompagnare i partecipanti attraverso un percorso a tappe alla scoperta dell’evoluzione delle arti visive contemporanee, teso alla comprensione delle motivazioni di fondo (culturali, tecniche, politiche...) che progressivamente hanno portato ai risultati cronologicamente più recenti.
Si vedrà, soprattutto, come l’arte contemporanea si connoti per il progressivo superamento (e spesso la negazione) dei canoni storici classico-rinascimentali: il superamento dei codici tecnico-formali e dei temi consueti (impressionismo), il superamento della rappresentazione realistica (post-impressionismo e espressionismo), della visione prospettica (cubismo e futurismo), dell’uso di materiali canonici e dell’idea tradizionale di arte (dadaismo e, successivamente, minimal e concettuale), della rappresentazione figurativa (astrattismo), del concetto di unicità dell’opera (pop art), fino al superamento dell’opera d’arte stessa (performance e happening). Contemporaneamente, nonostante questa generale tendenza, sarà evidenziato come l’attenzione per i principi e le forme del mondo classico permanga in certi autori e movimenti, più o meno consapevolmente, optando per una programmatica evocazione dell’antico o per una più istintiva riedizione di canoni formali e compositivi. Non si tralasceranno, poi, i momenti cosiddetti di “ritorno all’ordine”, in cui si attenua quella prorompente (e provocatoria) esuberanza creativa, in cui apparentemente si registrano battute d’arresto o ritorni alla tradizione, ma che comunque recano nuovi apporti, esperienze inedite, risultando fondamentali per comprendere passaggi, processi e successivi sviluppi.
Per maggiori info sul programma e sulle modalità di pagamento: https://bit.ly/2TW61QU