Maria Savoldi
Iseo (Bs)
1998
Bologna
A breve sarà a disposizione il portfolio dei lavori
Maria Savoldi lavora sul concetto di linea che, guidata dalla stessa volontà dell’artista, passa dalla bidimensionalità della carta alle tre dimensioni delle sculture confondendone i confini e rimandando al concetto di conta. Conta dei secondi, dei minuti, del passare del tempo in un processo creativo di veglia.
Il filo arrugginito diviene il simbolo del processo creativo e quindi del passare del tempo che fa sì che le cose invecchino o si corrodono impietosamente. Lo stesso filo è quindi sinonimo di linea di tempo e linea di pensiero che si aggroviglia, che forma un determinato numero di punti di annodo e di snodo, piccoli crocevia atemporali che rappresentano l’universale modo di comunicare umano.
Nel 2014 vince il Premio Canova come miglior giovane scultore dell’anno. Nello stesso anno inizia a collaborare con Adiacenze con la mostra “4 chilometri per arrivare alle 7”; la collaborazione prosegue con la mostra “Al limite, sconfino” presso Forte Stella sul Monte Argentario e nel 2017 con la collettiva “Reliquaire”, successivamente esposta presso la KOMA Galerie di Mons (Belgio).