Artista:
Giulio Zanet
Inaugurazione:
11 ottobre 2019
Periodo:
11 ottobre - 19 novembre 2019
Con un testo critico di:
Tommaso Di Dio
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Adiacenze inaugura venerdì 11 ottobre alle ore 18:30, "La vita è un passatempo", mostra personale di Giulio Zanet.
L’artista piemontese indaga da sempre la realtà cercando di rappresentarla, concretizzando le immagini mediante la pittura e mettendo in luce le dualità che da sempre governano il mondo.
Il titolo della mostra oltre a essere un’asserzione, indicando che la vita non è altro che lo scorrere del tempo, è anche un chiaro invito per lo spettatore a non prendersi mai troppo sul serio, rifacendosi così a una chiave di lettura giocosa, ironica e divertente che contraddistingue l’intero lavoro di Zanet ed emerge con chiarezza dalle sue opere. Il suo intento è quello di creare suggestioni, dando importanza al binomio violenza-morbidezza, dualità che caratterizza la sua pittura e l’esistenza stessa di ognuno di noi. Nel piano superiore prenderà vita un’installazione site specific composta da dipinti e altri materiali; un patchwork che andrà a delineare un’idea di morbido, in contrapposizione con il violento, marcato dalla geometria delle linee pittoriche dell’artista.
Discostandosi dalla struttura classica del quadro, lo spettatore sarà circondato e immerso allo stesso tempo nell’opera, facendone parte in prima persona. Si aprono possibili interpretazioni, proprio grazie all’ambiguità del processo creativo e dei diversi linguaggi visivi utilizzati.
Una percezione diversa e meno libera sarà presente al piano inferiore dove il tempo e le modalità di fruizione saranno imposte dall’artista; un’opera pittorica sembrerà quasi inglobare lo spettatore, facendolo riflettere sull’attenzione che di solito viene dedicata alle opere, spesso breve e superficiale. Il bombardamento di immagini al quale siamo sottoposti ogni giorno ha radicalmente mutato la nostra percezione, essendo obbligati sempre di più a leggere i messaggi che ci raggiungono dall’esterno con velocità, arrivando di conseguenza a prediligere immagini prive di significato.
I lavori di Zanet fanno quasi sempre riferimento all’esperienza quotidiana, resa astratta e surreale dalla sua tecnica e dall’utilizzo di cromie vive che donano un forte impatto visivo.
Anche in questa occasione ci ritroviamo di fronte a una serie di composizioni che vanno a completare un’unica forma, talvolta imperfetta così come l’esistenza.
L’artista piemontese indaga da sempre la realtà cercando di rappresentarla, concretizzando le immagini mediante la pittura e mettendo in luce le dualità che da sempre governano il mondo.
Il titolo della mostra oltre a essere un’asserzione, indicando che la vita non è altro che lo scorrere del tempo, è anche un chiaro invito per lo spettatore a non prendersi mai troppo sul serio, rifacendosi così a una chiave di lettura giocosa, ironica e divertente che contraddistingue l’intero lavoro di Zanet ed emerge con chiarezza dalle sue opere. Il suo intento è quello di creare suggestioni, dando importanza al binomio violenza-morbidezza, dualità che caratterizza la sua pittura e l’esistenza stessa di ognuno di noi. Nel piano superiore prenderà vita un’installazione site specific composta da dipinti e altri materiali; un patchwork che andrà a delineare un’idea di morbido, in contrapposizione con il violento, marcato dalla geometria delle linee pittoriche dell’artista.
Discostandosi dalla struttura classica del quadro, lo spettatore sarà circondato e immerso allo stesso tempo nell’opera, facendone parte in prima persona. Si aprono possibili interpretazioni, proprio grazie all’ambiguità del processo creativo e dei diversi linguaggi visivi utilizzati.
Una percezione diversa e meno libera sarà presente al piano inferiore dove il tempo e le modalità di fruizione saranno imposte dall’artista; un’opera pittorica sembrerà quasi inglobare lo spettatore, facendolo riflettere sull’attenzione che di solito viene dedicata alle opere, spesso breve e superficiale. Il bombardamento di immagini al quale siamo sottoposti ogni giorno ha radicalmente mutato la nostra percezione, essendo obbligati sempre di più a leggere i messaggi che ci raggiungono dall’esterno con velocità, arrivando di conseguenza a prediligere immagini prive di significato.
I lavori di Zanet fanno quasi sempre riferimento all’esperienza quotidiana, resa astratta e surreale dalla sua tecnica e dall’utilizzo di cromie vive che donano un forte impatto visivo.
Anche in questa occasione ci ritroviamo di fronte a una serie di composizioni che vanno a completare un’unica forma, talvolta imperfetta così come l’esistenza.