Artista
Lesia Vasylchenko
A cura di
Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi, Adiacenze
Inaugurazione*
venerdì 7 febbraio 2025, dalle 18
Periodo
dal 07/02/25 al 23/03/25
Presso
Adiacenze, vicolo Spirito Santo 1/B, Bologna
Aperture Speciali
7/02/2025 dalle 18 alle 22; 8/02/2025 dalle 11 alle 24; 9/02/2025 dalle 11 alle 20
Con il supporto di OCA – Office for Contemporary Art Norway Nell'ambito di ART CITY Bologna 2025 in occasione di ARTEFIERA INFO: +39 3473626448 / + 39 3661194487 - info@adiacenze.it - www.adiacenze.itChildren of Infinity è la prima mostra personale in Italia dell’artista ucraina Lesia Vasylchenko, curata da Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi e presentata da Adiacenze nell'ambito di ART CITY Bologna 2025 in occasione di ARTEFIERA
Children of Infinity è un’esplorazione cinematografica della fragilità dell’esistenza umana e dell’esperienza del tempo nel mondo contemporaneo. Radicata nei principi filosofici, culturali e artistici del Cosmismo ucraino—una visione e un movimento che vede il destino dell’umanità profondamente connesso al cosmo—la mostra riflette sulle dimensioni tecno-utopiche delle narrazioni sociali, politiche e planetarie che si sviluppano simultaneamente sul nostro pianeta. Indaga le interconnessioni tra cultura umana, tecnologie spaziali e politica del tempo.
La mostra consiste in una costellazione di opere video, registrazioni sonore, filatelia e una scultura indossabile. Utilizzando dati satellitari SAR (Synthetic-Aperture Radar), filmati, CGI e immagini generate dall’intelligenza artificiale, Children of Infinity visualizza la posizione precaria dell’umanità all’interno di un quadro temporale in continua evoluzione.
Al centro della mostra si trova l’opera video Children of Infinity, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Radioastronomico di Medicina / Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna. Ispirata a un capitolo del romanzo di fantascienza del 1964 “Children of Infinity” dello scrittore, cosmista e dissidente politico ucraino Oles Berdnyk, l’opera video rende omaggio alla visione del poeta sul progresso tecnologico e sull’evoluzione della cibernetica e dell’intelligenza artificiale, che potrebbero condurre l’umanità verso l’immortalità e l’infinità. Allo stesso tempo, contempla un’umanità armoniosa, libera dalla violenza e dalla paura.
La mostra mette in dialogo molteplici temporalità: gli antichi metodi ucraini dell’astrologia e della misurazione del tempo; il presente, plasmato dalla devastazione della guerra e dell’ecocidio; e futuri speculativi liberi da strutture egemoniche. Questi strati temporali si fondono evocando una collisione di scale fisiche e temporali, evidenziando i limiti della percezione umana del tempo. I paesaggi reali e virtuali fungono da spazi meditativi in cui gli spettatori si confrontano con l’interazione tra pluralità di passati e futuri speculativi.
Children of Infinity è un’esplorazione cinematografica della fragilità dell’esistenza umana e dell’esperienza del tempo nel mondo contemporaneo. Radicata nei principi filosofici, culturali e artistici del Cosmismo ucraino—una visione e un movimento che vede il destino dell’umanità profondamente connesso al cosmo—la mostra riflette sulle dimensioni tecno-utopiche delle narrazioni sociali, politiche e planetarie che si sviluppano simultaneamente sul nostro pianeta. Indaga le interconnessioni tra cultura umana, tecnologie spaziali e politica del tempo.
La mostra consiste in una costellazione di opere video, registrazioni sonore, filatelia e una scultura indossabile. Utilizzando dati satellitari SAR (Synthetic-Aperture Radar), filmati, CGI e immagini generate dall’intelligenza artificiale, Children of Infinity visualizza la posizione precaria dell’umanità all’interno di un quadro temporale in continua evoluzione.
Al centro della mostra si trova l’opera video Children of Infinity, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Radioastronomico di Medicina / Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna. Ispirata a un capitolo del romanzo di fantascienza del 1964 “Children of Infinity” dello scrittore, cosmista e dissidente politico ucraino Oles Berdnyk, l’opera video rende omaggio alla visione del poeta sul progresso tecnologico e sull’evoluzione della cibernetica e dell’intelligenza artificiale, che potrebbero condurre l’umanità verso l’immortalità e l’infinità. Allo stesso tempo, contempla un’umanità armoniosa, libera dalla violenza e dalla paura.
La mostra mette in dialogo molteplici temporalità: gli antichi metodi ucraini dell’astrologia e della misurazione del tempo; il presente, plasmato dalla devastazione della guerra e dell’ecocidio; e futuri speculativi liberi da strutture egemoniche. Questi strati temporali si fondono evocando una collisione di scale fisiche e temporali, evidenziando i limiti della percezione umana del tempo. I paesaggi reali e virtuali fungono da spazi meditativi in cui gli spettatori si confrontano con l’interazione tra pluralità di passati e futuri speculativi.