Quando:
sabato 12 febbraio 2022 ore 18.30
Dove:
Adiacenze
Per partecipare all’evento è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo info@adiacenze.it
L’evento sarà gestito in ottemperanza alle vigenti norme sanitarie relative all’emergenza Covid-19. Ingresso consentito previa presentazione del Super Green Pass e con mascherina FFP2.
Sabato 12 febbraio Adiacenze presenta “claustro”, libro d’arte in edizione limitata con opere originali di Giulio Zanet e poesie inedite di Riccardo Frolloni. “claustro” è il quarto titolo della collana GRAFIE di edizioniGEI. Saranno presenti gli autori e il direttore Dino Mogianesi.
Giulio Zanet nasce nel 1984. Nel 2017 si diploma all’Accademia di Brera. I suoi lavori vengono esposti in diverse gallerie in Italia e all’estero. La pratica artistica di Zanet è un modo di stare al mondo, un eterno tentativo di capirlo. Mettendo in atto un processo di astrazione, l’artista scopre che il movimento rivela un intrinseco imbarazzo. Dipingere è una metafora per l’uomo in continua ricerca. L’ambiguità e l’evidenza, la ripetizione, la variazione, le regole e le omissioni, l’accettazione e il rifiuto sono elementi che Zanet mette in gioco. Le sue opere non fanno riferimento a forme riconoscibili e i risultati sono decostruzioni del reale il cui significato si apre a possibili interpretazioni. Vive e lavora tra Milano e Correggio.
Riccardo Frolloni nasce nel 1993 a Macerata. Pubblica la plaquette Languide istantanee Polaroid (Affinità Elettive, 2014) e Corpo striato (Industria&Letteratura 2021). Ha tradotto Sul non perdere le ceneri di mio padre di Richard Harrison (‘round midnight edizioni, 2018) e Non praticare il cannibalismo, antologia dell’opera di Ron Padgett (Del Vecchio Editore 2021). È stato direttore del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e ha lavorato per la School of Continuing Studies dell’Università di Toronto come lettore e assistente. Scrive per la rivista musicale Impatto Sonoro. Insegna italiano e latino nei licei.
Giulio Zanet nasce nel 1984. Nel 2017 si diploma all’Accademia di Brera. I suoi lavori vengono esposti in diverse gallerie in Italia e all’estero. La pratica artistica di Zanet è un modo di stare al mondo, un eterno tentativo di capirlo. Mettendo in atto un processo di astrazione, l’artista scopre che il movimento rivela un intrinseco imbarazzo. Dipingere è una metafora per l’uomo in continua ricerca. L’ambiguità e l’evidenza, la ripetizione, la variazione, le regole e le omissioni, l’accettazione e il rifiuto sono elementi che Zanet mette in gioco. Le sue opere non fanno riferimento a forme riconoscibili e i risultati sono decostruzioni del reale il cui significato si apre a possibili interpretazioni. Vive e lavora tra Milano e Correggio.
Riccardo Frolloni nasce nel 1993 a Macerata. Pubblica la plaquette Languide istantanee Polaroid (Affinità Elettive, 2014) e Corpo striato (Industria&Letteratura 2021). Ha tradotto Sul non perdere le ceneri di mio padre di Richard Harrison (‘round midnight edizioni, 2018) e Non praticare il cannibalismo, antologia dell’opera di Ron Padgett (Del Vecchio Editore 2021). È stato direttore del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e ha lavorato per la School of Continuing Studies dell’Università di Toronto come lettore e assistente. Scrive per la rivista musicale Impatto Sonoro. Insegna italiano e latino nei licei.