A cura di:
Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi di Adiacenze
Periodo:
da giugno a ottobre 2024
Presentazione del progetto:
24 giugno 2024 dalle 19 alla Casa della Cultura "Italo Calvino"
Promosso da:
Comune di Calderara di Reno
In collaborazione con:
Casa della Cultura “Italo Calvino”, Cronopios
Scarica qui il press kit
Emanuele Rinaldo Meschini è l’artista selezionato per la quinta edizione del programma di residenze Prospettive, che dal 2020 si svolge nel Comune di Calderara di Reno con la curatela di Adiacenze e il supporto della Regione Emilia-Romagna. Per l’edizione corrente, dal titolo “Prospettive. in itinere”, i curatori Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi hanno individuato nell’idea di ri-mappare i luoghi il focus tematico che guiderà i progetti sviluppati dagli artisti nei diversi Comuni coinvolti (in rete con Calderara di Reno, partecipano Granarolo dell’Emilia, Spilamberto, Vernasca – Vigoleno).
A partire dalla sua pratica di ricercatore con cui indaga il ruolo sociale del calcio e del tifo organizzato nella creazione di comunità, Meschini coinvolgerà gli abitanti di Calderara di Reno nel suo progetto “Invasione di campo”. Attraverso un percorso partecipato a più tappe, che si svilupperà tra giugno e ottobre, Meschini vuole rileggere i significati e i ruoli attribuiti dalla sfera del calcio al concetto di “ultras”, per reinterpretarlo come elemento di aggregazione e metodologia con cui guardare agli spazi che compongono la città. Durante il progetto si cercherà di lavorare sulla costruzione di un gruppo di ricerca aperto a tutt* l* participant* attraverso quelli che sono gli aspetti simbolici e visivi della cultura ultras intesa come “sotto” cultura che produce significati e soprattutto determinata spazi. Il concetto di ultras come “coloro che vanno oltre”. Oltre la stereotipizzazione tipica dei media, oltre i preconcetti, oltre la fissità gerarchica.
Tra giugno e luglio, Meschini sarà presente sul territorio per conoscere la città e i suoi abitanti, e per formare un gruppo di ricerca con cui lavorare all’analisi di Calderara di Reno come spazio vitale, sia attraverso la sua memoria storica con la raccolta di materiali fotografici d’archivio, sia tramite l’esplorazione fisica del contesto urbano. Il progetto entrerà poi nel vivo tra settembre e ottobre con una serie di attività laboratoriali aperte al pubblico. In particolare, la ricerca sarà indirizzata verso luoghi che non ricoprono una funzione specifica nel tessuto della città, per re immaginarne collettivamente le possibilità come spazi di gioco e di relazione. Quali luoghi senza funzione possono essere ripensati? Quali luoghi marginali possono essere risignificati attraverso una pratica di invasione ludica e sociale?
Attraverso questa pratica, arti visive e ricerca urbana si fondono insieme per analizzare quel campo urbano delineato dal sociologo Henri Lefebvre negli anni Settanta come spazio per la costruzione di “inedite realtà” in grado di superare le riduttive dicotomie urbano/rurale, centro/periferia (H. Lefebvre, La rivoluzione urbana. Roma: Armando, 1973). Proprio questa “inedita realtà” sembra delineare il territorio di Calderara circoscritto nel suo ruolo di importante centro industriale. Cercare ed invadere un campo - come la “tradizione” calcistica ha dimostrato - significa fermare il gioco e ripensare la partita. Possiamo costruire un campo nel vuoto?
Il primo appuntamento di “Invasione di campo” si terrà lunedì 24 giugno alla Casa della Cultura “Italo Calvino”: Meschini introdurrà al pubblico la sua pratica e il progetto attraverso una presentazione aperta al pubblico, a cui seguirà un aperitivo. Successivamente, chi sarà interessato potrà unirsi per la proiezione della partita Italia-Croazia presso il Bardamù.
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Emanuele Rinaldo Meschini, ricercatore nell’ambito delle arti visive, si occupa in particolare di temi legati alle pratiche sociali, attivismo, performance e partecipazione. Dal 2016 ha fondato il collettivo Autopalo con il quale indaga le tecniche e le modalità della partecipazione sociale attraverso il legame con il mondo del calcio e del tifo organizzato. È stato docente a contratto presso l’Università di Bologna e assegnista di ricerca per l’Università Iuav di Venezia conducendo uno studio sulla rigenerazione urbana a base culturale. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna e docente a contratto presso l’Università Iuav di Venezia (Pianificazione Urbana).
A partire dalla sua pratica di ricercatore con cui indaga il ruolo sociale del calcio e del tifo organizzato nella creazione di comunità, Meschini coinvolgerà gli abitanti di Calderara di Reno nel suo progetto “Invasione di campo”. Attraverso un percorso partecipato a più tappe, che si svilupperà tra giugno e ottobre, Meschini vuole rileggere i significati e i ruoli attribuiti dalla sfera del calcio al concetto di “ultras”, per reinterpretarlo come elemento di aggregazione e metodologia con cui guardare agli spazi che compongono la città. Durante il progetto si cercherà di lavorare sulla costruzione di un gruppo di ricerca aperto a tutt* l* participant* attraverso quelli che sono gli aspetti simbolici e visivi della cultura ultras intesa come “sotto” cultura che produce significati e soprattutto determinata spazi. Il concetto di ultras come “coloro che vanno oltre”. Oltre la stereotipizzazione tipica dei media, oltre i preconcetti, oltre la fissità gerarchica.
Tra giugno e luglio, Meschini sarà presente sul territorio per conoscere la città e i suoi abitanti, e per formare un gruppo di ricerca con cui lavorare all’analisi di Calderara di Reno come spazio vitale, sia attraverso la sua memoria storica con la raccolta di materiali fotografici d’archivio, sia tramite l’esplorazione fisica del contesto urbano. Il progetto entrerà poi nel vivo tra settembre e ottobre con una serie di attività laboratoriali aperte al pubblico. In particolare, la ricerca sarà indirizzata verso luoghi che non ricoprono una funzione specifica nel tessuto della città, per re immaginarne collettivamente le possibilità come spazi di gioco e di relazione. Quali luoghi senza funzione possono essere ripensati? Quali luoghi marginali possono essere risignificati attraverso una pratica di invasione ludica e sociale?
Attraverso questa pratica, arti visive e ricerca urbana si fondono insieme per analizzare quel campo urbano delineato dal sociologo Henri Lefebvre negli anni Settanta come spazio per la costruzione di “inedite realtà” in grado di superare le riduttive dicotomie urbano/rurale, centro/periferia (H. Lefebvre, La rivoluzione urbana. Roma: Armando, 1973). Proprio questa “inedita realtà” sembra delineare il territorio di Calderara circoscritto nel suo ruolo di importante centro industriale. Cercare ed invadere un campo - come la “tradizione” calcistica ha dimostrato - significa fermare il gioco e ripensare la partita. Possiamo costruire un campo nel vuoto?
Il primo appuntamento di “Invasione di campo” si terrà lunedì 24 giugno alla Casa della Cultura “Italo Calvino”: Meschini introdurrà al pubblico la sua pratica e il progetto attraverso una presentazione aperta al pubblico, a cui seguirà un aperitivo. Successivamente, chi sarà interessato potrà unirsi per la proiezione della partita Italia-Croazia presso il Bardamù.
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Emanuele Rinaldo Meschini, ricercatore nell’ambito delle arti visive, si occupa in particolare di temi legati alle pratiche sociali, attivismo, performance e partecipazione. Dal 2016 ha fondato il collettivo Autopalo con il quale indaga le tecniche e le modalità della partecipazione sociale attraverso il legame con il mondo del calcio e del tifo organizzato. È stato docente a contratto presso l’Università di Bologna e assegnista di ricerca per l’Università Iuav di Venezia conducendo uno studio sulla rigenerazione urbana a base culturale. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna e docente a contratto presso l’Università Iuav di Venezia (Pianificazione Urbana).