Periodo:
Dal 27 settembre al 21 ottobre 2017
Artisti:
Daniel Aulagnier, Marzia Avallone, Philippe Baran, Cinzia Campolese, Andrè Chabot, Eirini Chatsatourian, Etienne Colas, Christine D’Arienzo, Andrea Familari, Dolores Gossye, Ester Grossi, Isabelle Linotte, Yvonne Mostard, Elisa Muliere, Sergio Nannicola, Marco Pellizzola, PetriPaselli, Laura Renna, Stefano Ronci, Maria Savoldi, Martine Vanderhoevenu
A cura di:
Adiacenze
In collaborazione con:
Galerie KOMA (Mons - Belgio)
Sponsor tecnico:
3D Prototipi di alessandro D'Oria
Partner:
Fédération Wallonie Bruxelles, W.C.C. World Craft Council, Thanksgalerie, Maison de la Culture de Tournai
Mercoledì 27 settembre alle ore 19:00 Adiacenze inaugura RELIQUAIRE, una mostra collettiva in collaborazione con la Galleria KOMA di Mons (Belgio).
RELIQUAIRE è un progetto espositivo che prevede il coinvolgimento di ventuno artisti internazionali richiamati a ideare altrettante opere/oggetto/lampade che evocano un reliquiario dedicato a un artista, un movimento, un concetto artistico per loro importante.
Alcuni artisti permangono nel nostro presente attraverso molteplici tracce iconiche: un colore particolare (come il blu di Klein), un materiale peculiare (come il feltro e il grasso di Beuys), forme geometriche caratteristiche (Brancusi) o un simbolo distintivo della loro presenza (la pipa di Magritte). Questi segni caratteristici sono autonomamente in grado di richiamare alla mente il ricordo dei loro autori, di ripresentarli immediatamente alla mente con forza e chiarezza. Pur trattandosi di semplici “cose”, esse sono in realtà investite di un coacervo di rimandi e connessioni con l’individuo che le ha utilizzate e i concetti che le hanno animate.
Come piccoli fuochi fatui notturni, dalla penombra di Adiacenze si rivelano oggetti luminosi che restituiscono l’assenza degli artisti ai quali sono dedicati; sono reliquiari, sono opere luminose, sono un’apparizione e invocazione, sono contenitori effimeri di un’essenza e di un animo artistico del quale ci parlano: sono un ponte che permette la comunione fantasmatica con l’assente. Ironicamente, attraverso l’atto dell’inscatolare (anche letterale), si crea un volume, una forma invadente e condensata, irradiante un’essenza auratica che permette alla coscienza di ciascuno di risvegliarsi, di meravigliarsi, di riscoprirsi di fronte al ricordo di un artista scomparso.
Ma in realtà nulla vieta ai ventuno artisti coinvolti, l’articolazione di una proposta anche sarcasticamente provocatoria, un omaggio beffardo che interroghi per assurdo quella magia sociale che è così strettamente connessa all’arte e quei meccanismi fittizi di investitura sociale che accompagnano le figure stesse degli artisti, piuttosto che la costituzione di un reliquiario di un artista ancora in vita. In fin dei conti il reliquiario, nella sua accezione più didascalica, è una scatola molto preziosa che serviva per mantenere resti sacri capaci di realizzare miracoli e guarigioni per mezzo dell’intercessione dei santi ai quali erano appartenuti.
In questo caso per RELIQUAIRE, i ventuno artisti hanno pensato a opere, oggetti contenitori di reliquie effimere, che irradiano luce più o meno fioca. Queste opere, “scatole” contenitrici di messaggi e invocatrici di pensieri artistici differenti, non sono più costituite da metalli preziosi come lo erano i reliquiari sacri, ma sono stampati in 3D, materiale che li rende molto più vicini allo spettatore, alla persona comune della nostra contemporaneità, togliendogli quell’idea di inarrivabilità salvifica degli originali.
La struttura delle opere è realizzata dall’azienda 3D PROTOTIPI di Cento (FE), sponsor tecnico del progetto, attraverso un processo di stampa 3D e corredata da luci led.